L’argilla: ecco quali sono le sue caratteristiche e prodotti

L’argilla: ecco quali sono le sue caratteristiche e prodotti

La materia prima fondamentale per i prodotti in laterizio è l’argilla che è una roccia sedimentaria, incoerente, di origine clastica, grana finissima, composta da diversi minerali e impurità provenienti dall’alterazione di rocce eruttive.

Le argille, in base al maggiore o minore contenuto di sabbie si distinguono in argille grasse e argille magre.

Un altro componente importante dell’argilla è il caolino, che può essere presente in grandi quantità in alcune argille che vengono impiegate per la produzione di pregiate ceramiche.

Le impurità dell’argilla sono gli ossidi di ferro che danno il colore rossastro ai laterizi dopo la cottura; e da sabbie che tendono a ridurre la plasticità degli impasti.

Plasticità dell’argilla

La plasticità è l’attitudine dell’impasto di acqua e argilla che tende a essere facilmente deformabile e modellabile, capace di mantenere in modo permanente la forma attribuita fino al momento della cottura.

La fluidità dell’impasto favorisce la lavorabilità ma può influire negativamente sul mantenimento della stabilità dimensionale nella fase di essicamento e di cottura, dando luogo al ritiro.

La distinzione delle argille in relazione alla temperatura di rammollimento che precede la fusione, è la seguente:

  • fusibili (T°C <1200°C),
  • argille vetrificabili (1200°C <T°C < 1580°C),
  • argille refrattarie (T°C > 1580°C).

Le tipologie di laterizi

Le tipologie di laterizi attualmente sul mercato prodotte dalle fornaci sono oggi molto numerose; una loro elencazione, in base alla destinazione finale secondo una suddivisione riconosciuta è la seguente:

  • i materiali per strutture verticali.
  • Materiali per coperture.
  • I materiali per strutture orizzontali.
  • Tavelle e tavelloni.
  • Le frangisole.
  • I materiali per pavimentazione.

Materiali per strutture verticali

I materiali per le murature sono classificati in diversi sottogruppi in base alla loro funzione che può essere: strutturale; di tamponamento; di tramezzatura.

E ancora, il formato dei laterizi in mattoni o blocchi, la percentuale delle forature, pieni, semipieni, forati, la natura della materia prima intesa come usata da sola, laterizi normali; o con l’aggiunta di additivi per formare i laterizi alleggeriti in pasta.

 Mattoni pieni e mattoni e blocchi semipieni

Sono quegli elementi privi di fori o che tecnicamente presentano una limitata foratura, inferiore al 15% dell’area complessiva. Sono impiegati sia per murature strutturali sia per semplici confinamenti di ambienti.

Questi elementi sono usati anche per realizzare corsi in aggetto e rientranti, senza il rischio di penetrazione di acqua meteorica, soprattutto nei climi più severi in quanto non temono infiltrazioni piovane.

Per questi elementi la percentuale di foratura varia tra il 15% ed il 45%.

I mattoni di formato più grande, il cui volume è superiore ai 5,5 decimetri cubi, sono denominati “blocchi”: le loro dimensioni sono variabili; in genere l’altezza è nell’intorno dei 25 centimetri, lo spessore dai 12 ai 20 cm e la lunghezza fino a 50 cm.

Sono utilizzati in maggior parte per la realizzazione di murature portanti e in alcuni casi anche impiegati per tamponare.

Questa tipologia di laterizi possono essere prodotti sia in laterizio normale sia in laterizio alleggerito in pasta.

Blocchi di laterizio alleggerito

Si ottengono inserendo nell’impasto di argilla, prima della formatura dei blocchi di un materiale combustibile, finemente suddiviso, come ad esempio segatura di legno, sferette di polistirolo espanso e altri materiali, i quali durante il processo di cottura, bruciano completamente e lasciano così all’interno della massa del laterizio in cottura dei piccolissimi vuoti, non comunicanti tra loro, che contribuiranno ad aumentarne le caratteristiche del blocco per quanto concerne l’isolamento termico e quello acustico.

 

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