Come scegliere il blocco giusto — differenze tra POROTON P600, P700 e P800
Introduzione: perché le differenze tra Poroton e la scelta contano davvero
Quando si affronta la progettazione di un edificio – che sia una struttura residenziale, un capannone industriale, o anche solo la suddivisione di interni – la scelta del materiale portante non può essere superficiale. Quanto pesano le pareti? Quanto incidono su isolamento termico e acustico? Quanto dureranno nel tempo? Le differenze tra Poroton delle varianti rappresentano tre opzioni con caratteristiche proprie, e forse a prima vista molto simili. Ma i dettagli – densità, resistenza, struttura a fori, comportamento termico – contraddistinguono le differenze tra Poroton . E una scelta corretta, fatta in fase progettuale, può ottimizzare costi di muratura, tempi di posa, comfort interno ed efficienza energetica. Questo articolo guida nella distinzione tra le tre versioni, aiutando a individuare il blocco più adatto al contesto concreto.
Differenze tra Poroton tecniche fondamentali: densità, resistenza, isolamento
Alla base delle differenze tra Poroton P600, P700 e P800 c’è essenzialmente la densità del corpo ceramico e, con essa, le prestazioni meccaniche e termiche. Il P600 è generalmente quello con densità più bassa: ciò non è un difetto, ma un tratto distintivo: peso ridotto, miglior isolamento termico e un comportamento più favorevole alle dilatazioni e contrazioni. In pratica, su una parete interna non portante o su setti divisori, P600 offre un buon equilibrio tra leggerezza e comfort; la trasmissione termica è contenuta e, grazie ai fori ampî, la massa ceramica effettiva è ridotta, favorendo l’inerzia termica. Tuttavia la sua resistenza compressiva è inferiore rispetto alle versioni più dense, per cui va usato dove non sono richiesti carichi strutturali elevati. Il P700, con densità intermedia, rappresenta un compromesso: resistenza meccanica adeguata a murature portanti su edifici di modesta altezza, buona inerzia termica, e posa relativamente agevole. Il P800, infine, è il più compatto e robusto: eccellente resistenza a compressione, maggiori masse per unità di volume, migliore resistenza a carichi verticali e orizzontali. Di contro, l’inerzia termica è maggiore, l’isolamento termico peggiore e il peso incide su trasporto e fondazioni: bisogna verificare che la struttura portante – solaio, fondazioni – sia dimensionata correttamente.
Quale blocco scegliere in funzione del contesto strutturale delle differenze tra Poroton
Può sembrare scontato, ma spesso si compiono errori scegliendo un blocco “economico e leggero” per murature portanti: su edifici a più piani, o dove le pareti sostengono travi o solai, il risparmio iniziale può trasformarsi in rischio o costo aggiuntivo in fasi successive. Per un tramezzo interno, divisorio fra vani che non portano carico, il P600 è spesso più che sufficiente: riduce i carichi sulle strutture portanti, agevola la posa rapida e consente un migliore comfort termico interno. Se si tratta di pareti portanti su edifici residenziali (fino a due-tre piani), il P700 risulta equilibrato: garantisce stabilità meccanica soddisfacente senza compromettere troppo il peso. Se invece l’edificio supera tre-quattro piani, oppure si prevedono carichi elevati (coperture pesanti, macchinari, serramenti robusti…), allora il P800 è la scelta più sicura. In sostanza: non esiste un “blocco universale”, ma la selezione va calibrata sul carico atteso, sull’altezza dell’edificio e sulla funzione della parete.
Efficienza energetica, comfort interno e isolamento acustico: il ruolo delle cavità e della massa
Molti pensano al mattone solo come “supporto strutturale”, ma le murature moderne devono garantire anche benessere abitativo. Il P600, grazie alla massa ridotta e alla presenza di ampie camere d’aria, favorisce un buon isolamento termico e un comportamento termico dinamico che attenua oscillazioni di temperatura. Questo si traduce in minori ponti termici e migliori prestazioni energetiche. Il P700 conserva parte di queste qualità pur offrendo una massa maggiore, utile per stabilità e inerzia. Il P800, con densità elevata, offre meno isolamento intrinseco: per ottenere prestazioni energetiche comparabili potrebbe servire un cappotto esterno o un rivestimento coibente. Sul fronte acustico, la massa conta: pareti realizzate con P800 offrono maggiore attenuazione sonora, ma una muratura con P600 può essere preferita se l’elemento divisorio non deve portare carico e si vuole privilegiare efficienza termica e economicità. Spesso la scelta giusta si traduce in un mix: pareti portanti in P700/P800, setti interni in P600.
Aspetti logistici, posa in opera e costi reali in cantiere
Un blocco più leggero – come P600 – non è utile solo per l’isolamento: facilita la movimentazione in cantiere, consente trasporti meno gravosi e riduce il rischio di fatica per gli operai. In contesti con spazi stretti o piani alti senza ascensori, queste differenze tra Poroton si nota concretamente: meno tempo per portare i materiali al piano, minori pause di riposo, meno stress fisico. Inoltre la superficie più porosa e le cavità interne agevolano l’aggrappo della malta, migliorano l’aderenza e richiedono meno collante rispetto a laterizi tradizionali pieni. Per il P800 invece la posa è più impegnativa, la malta deve essere curata con maggiore attenzione, e i carichi temporanei su solaio o gru vanno verificati. In termini di costo: il prezzo per blocco cresce con la densità, ma il costo per metro quadrato di muratura non è proporzionalmente superiore, poiché con blocchi a fori si coprono larghezze importanti con minori pezzi rispetto a mattoni pieni; tuttavia il peso aggiuntivo comporta costi indiretti: fondazioni più robuste, trasporto, movimentazione. In fase di computo metrico conviene stimare non solo il prezzo del blocco, ma anche il costo logistico, la manodopera e le eventuali esigenze strutturali.
Scenari reali: scelta su misura e qualche micro-esempio operativo delle differenze tra Poroton
Immaginiamo un edificio di civile abitazione a due piani, con pareti perimetrali esterne e tramezzi interni. Se l’obiettivo è contenere il carico sulle fondazioni e garantire un buon isolamento termico, si potrebbe adottare P700 per la muratura portante perimetrale (magari con spessore adeguato) e P600 per i tramezzi interni: risparmio sui materiali, posa rapida, comfort abitativo adeguato. Se invece si tratta di un piccolo capannone industriale con copertura pesante e travi in cemento armato, la scelta cade su P800: la resistenza alla compressione e la stabilità dimensionale danno margine di sicurezza anche per carichi concentrati o vibrazioni da macchinari. Oppure, in un condominio a quattro piani, conviene usare P800 o P700 per le murature portanti verticali, e magari P600 per compartimentazioni interne non strutturali. In ogni caso conviene verificare – insieme al calcolo strutturale – la compatibilità con isolamento aggiuntivo, tipologia di finiture, impianti e impatto complessivo sulla struttura.
La scelta consapevole come valore aggiunto
Non esiste un blocco “migliore in assoluto” tra P600, P700 e P800: ognuno ha una ragione d’essere, un profilo di prestazioni e un contesto in cui esprime al meglio le sue qualità. Decidere significa bilanciare resistenza meccanica, isolamento termico, comfort acustico, costi diretti e indiretti, logistica di cantiere. Chi progetta con la consapevolezza che un elemento apparentemente secondario — la tipologia di muratura — influisce su tutta la vita dell’edificio, ottiene un vantaggio concreto. Una scelta calibrata oggi riduce manutenzioni, migliora efficienza energetica, garantisce durabilità e valore nel tempo. E questo, in definitiva, è il vero motivo per prendere sul serio la distinzione tra queste versioni di LATERIZI POROTON.