Devi ristrutturare casa? Oppure hai in progetto di costruire un edificio nuovo? Ovviamente è necessario realizzarlo secondo le direttive europee riguardanti i consumi dei nuovi edifici o, se devi ristrutturare, è bene terne presente che è importante rispettare le normative per quanto riguarda emissioni e consumi in modo da ottenere un NZEB. T2D può supportarti in entrambi i casi!
Ma cos’è un NZEB? Scopriamolo di seguito!
NZEB, cioè Nearly Zero Energy Building, viene detto per decidere un edificio il cui consumo di energia è quasi a livello zero. Gli NZEB, sono quindi, sono degli edifici ad alta prestazione che abbassano il più possibile i consumi per il loro funzionamento e l’impatto negativo sull’ambiente. Questo significa che la domanda di energia per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione, la produzione di acqua calda sanitaria e l’elettricità è davvero molto bassa.
Il termine NZEB è stato utilizzato per la 1a volta nel pacchetto di Direttive Europee EPBD le Energy Performance Building Directions che è stato pubblicato 8 anni fa. Gli stati membri hanno poi dovuto impegnarsi nell’intro di normative nazionali che promuovessero la realizzazione di edifici efficienti a livello energetico.
Grazie ad interventi di riqualificazione a livello di efficienza è possibile trasformare un’abitazione di bassa class (tipo classe G) e a classe A o anche NZEB.
Oggi si ha la necessità di fare delle scelte naturali alla base di una casa attenta al benessere della persona.
Casa efficiente e green con l’attenzione ai costi, ma soprattutto alla persona
Effettuare scelte eco-sostenibili non vuol dire dover fare un investimento impossibile! La spesa da fare per costruire o per fare un’importante ristrutturazione in modo sostenibile è associabile ai costi di un edificio in edilizia tradizionale, si conta un +20% che però viene recuperato successivamente e di sicuro in salute.
Partendo dall’involucro, questo deve dare delle alte doti d’isolamento termico, ed è bene prestare attenzione particolare a tutte le pareti per garantire doti di traspirabilità.
La ventilazione è un altro punto importante in una casa attenta, alle prestazioni energetiche, ma anche alla salubrità dell’aria dentro e al corretto equilibrio termico.
La stessa attenzione va messa anche all’intonaco, che deve essere naturale, capace di migliorare l’isolamento e la traspirabilità. Anche in questo caso, la calce naturale, mix a sabbia è una soluzione ottimale.
La normativa di riferimento per gli NZEB
Il concetto di NZEB, così come l’obbligo di edifici di questa tipologia, è insito nella Direttiva Europea 2010/31/UE, detta anche EPBD. In questa si fa riferimento a delle terminologie temporali entro le quali tutti i nuovi edifici pubblici e/o privati dovranno essere edifici ad energia quasi zero, partendo dal pubblico e poi passando al privato.
In più, la direttiva prevede che ogni Paese vada ad elaborare dei piani di sviluppo per favorire l’aumento di nuovi NZEB, dando degli obiettivi ed anche incentivi utili, tenendo in considerazione tradizioni.
Per quanto concerne l’Italia, il tutto è cominciato nel 2005, quando il Decreto Legge 192 del 2005 ha introdotto il tema dell’efficienza energetica. Questo decreto è stato poi modificato dal Decreto Legge n. 63 nel 2013, che poi è diventato legge con la Legge n.90 del 2013. Proprio questa legge ha integrato quello che era richiesto dalla EPBD ed ha introdotto anche il tema della produzione di energia da fonti rinnovabili in loco.
In più, questa conferma le scadenze entro cui i nuovi edifici dovranno essere NZEB, entro il 31 Dicembre 2018 per gli edifici pubblici e il 01 Gennaio 2021 per gli edifici privati.
Nel decreto sono stabilite anche le skills che un edificio deve rispettare, dei requisiti di prestazione minimi, per essere un edificio NZEB.
Quali sono le caratteristiche di un NZEB?
Non c’è una vera e propria regola unica per la costruzione di un edificio NZEB ma vi sono dei principi da rispettare per fare un progetto che sia il più possibile a zero emissioni.
L’ENEA sottolinea che è fruttuoso poter raccogliere più dati relativi alle nuove tecnologie messe in atto nella costruzione degli NZEB in Italia, in modo da accreditare anche la ricerca di innovazione e l’uso di nuove tecnologie.
Tutte le pratiche messe in atto, hanno la finalità comune di abbassare al massimo il fabbisogno energetico dell’edificio, che deve essere quasi 0.
Un edificio NZEB deve essere ben isolato in ogni cosa, essere dare una via nel modo corretto, avere il giusto numero e il posizionamento corretto delle aperture, avere anche degli infissi performanti e degli impianti efficienti e anche innovativi.
Gli NZEB in Italia
A differenza di tutti gli altri paesi europei, un NZEB in Italia deve per forza produrre energia green in loco e non solo nelle vicinanze. Le fonti ad energia rinnovabile devono coprire minimo il 50% del bisogno a livello di energia e per la produzione di acqua calda. In più il monitoraggio dei consumi e l’introduzione di un sistema domotico danno la possibilità di avere livelli di efficienza molto alti, associato l’architettura con l’impiantistica e l’ingegneria. Questi requisiti sono ambiziosi e più rigidi rispetto ad altri Paesi, anche se la normativa non fa riferimento a quelli che vengono chiamati “edifici attivi”.
La normativa ancora non tratta a 360° il tema degli edifici esistenti. Proprio questo, infatti, dovrebbe essere importante per la trasformazione del patrimonio edilizio in un sistema sempre più efficiente soprattutto perché le modalità con cui si lavora sull’esistente sono spesso più difficili e le problematiche più ampie.
Per quanto ci si trovi solo all’inizio di un percorso l’Italia dimostra un trend positivo. L’anno scorso si è iniziata anche a ristrutturare di più di cento edifici nel pubblico, con la finalità di arrivare al livello di un edificio a energia quasi 0 NZEB.