BIM vs CAD: quali sono le differenze principali?
In questo articolo andremo ad analizzare le principali differenze tra i due software più utilizzati nell’edilizia: BIM vs CAD.
Caratteristiche del BIM
Il BIM è la rivoluzione nel settore Architecture, Engineering & Construction (AEC); non è l’evoluzione del CAD ma lo strumento che l’ambito delle costruzioni ha sempre atteso.
Il BIM identifica i CAD 3D architettonici di ultima generazione che non si limitano a disegni e semplici grafici composti da linee, polilinee, cerchi, archi, ecc., ma permettono di progettare inserendovi i componenti tecnici di un edificio, ossia i muri, le strutture portanti, le finestre, le porte, ecc.
BIM vs CAD: l’evoluzione della progettazione digitale
L’evoluzione della progettazione con i computer si è sviluppata passando dal CAD al BIM con fondamentali ricadute sul modo di progettare: ossia dal disegno al progetto, dalla raffigurazione di ciò che sarà alla rappresentazione e gestione di ciò che è.
Una volta i progetti nascevano sul tecnigrafo, con l’inchiostro di china e le squadrette, curvilinee, goniometri, compassi, carta lucida, lamette da barba per grattare la china quando si sbagliava e tanti altri accessori.
Poi i computer e con essi il CAD, hanno spazzato via quel mondo antico e le linee si tiravano sul monitor facilitando il modo di disegnare apportando anche numerose modifiche senza ricominciare nuovamente il disegno.
Oggi questa rappresentazione sembra preistoria, ma ancor oggi la carta è il materiale di cui non si può fare a meno, è ancora quella a essere timbrata e firmata, ed è ancora la carta a essere portata in cantiere per rappresentare i progetti in formati grandi come lenzuola.
L’evoluzione dell’iter progettuale
L’iter è variato dal disegno a mano al disegno al computer, ma alla fine si va sempre in stampa.
In realtà se fino a pochi anni addietro risultava poco comodo portare il computer in cantiere, oggi si hanno disponibili strumenti più flessibili come laptop e i tablet che agevolano le operazioni sul campo.
Questo consente un salto di scala messo a paragone con il fattore di zoom in un modello realizzato in scala 1:1.
Di fatto anche se le stampanti sono molto più dettagliate del disegno fatto a mano, utilizzano sempre un notevole numero di linee perché risultino visibili nella scala prescelta; pur usando lo zoom a monitor per un disegno configurato per una certa scala rappresentativa, il livello di dettaglio non aumenta.
L’uso, però, di oggetti parametrici in una modellazione in scala 1:1 può restituire un maggior livello di dettaglio con l’utilizzo dello zoom, nonché diverse rappresentazioni in relazione della scala con cui si sceglie di stampare; bisogna evidenziare che la stampa è solamente una delle possibili rappresentazioni del modello, che resta sempre uno solo.
È questo un approccio BIM del progetto che consente di andare in cantiere con un solo tablet che fornisce varie rappresentazioni, anche di dettaglio, con il fattore zoom, come per esempio il BIM mattoni.
In più è visibile immergersi nella rappresentazione del modello virtuale del progetto, potendolo approfondire nel dettaglio a proprio piacimento e arricchirlo di informazioni utili con altrettanta libertà.
Insomma, si potrebbe dire che con il CAD si spazia nell’ambito del disegno, mentre il BIM obbliga a spaziare nell’ambito del progetto, per mezzo di oggetti parametrici che hanno una geometria, informazioni e regole per relazionarsi tra loro.
In più il BIM è tipico di un lavoro di gruppo con apporti di diversi professionisti o specialisti su uno stesso progetto.
BIM vs CAD: convivere è possibile?
Il BIM vs CAD, anche se in ambiti diversi si possono sovrapporre tra di loro, in ogni caso le informazioni del BIM vanno associate ad elementi geometrici e per la gestione del ciclo di vita di un edificio, il BIM è certamente la metodologia più moderna e corretta.
Ancora oggi il CAD è lo strumento che di fatto copre una gamma molto vasta di applicazioni, ben più ampio del BIM che è rivolto solo all’edilizia, infatti, il CAD è utilizzato in meccanica, in topografia, negli arredi e a ogni altro prodotto di design industriale.
Un altro ambito dell’architettura che non richiede il BIM è lo studio delle architetture che si occupano delle sole logiche compositive a cui non servono le informazioni sui tempi e sui costi di costruzione, di gestione, di manutenzione di un’opera di architettura.
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