Chi lavora nel settore edilizio conosce sicuramente bene il termine “ponte termico” ovvero il principale fenomeno responsabile della dispersione di calore nelle nostre abitazioni. Questa dispersione comporta maggiori spese per il riscaldamento e un enorme spreco di energia che va ad impattare anche sull’ambiente.
Anche la legge italiana è intervenuta sull’argomento, con lo scopo di contingentare le spese energetiche e rendere le nuove costruzioni meno dispersive possibile. La nuova normativa, entrata in vigore a ottobre del 2015 stabilisce standard e requisiti per le classi energetiche più alti e impone l’introduzione di nuovi calcoli per valutare le prestazioni energetiche degli edifici. Questo, tra l’altro, vale sia per i nuovi edifici ma anche per le ristrutturazioni del patrimonio abitativo esistente. Viene da se che l’eliminazione di ogni forma di spreco energetico nonsia solo auspicabile, ma che ormai sia diventata un obbligo. Anche per questo motivo, è imperativo evitare la formazione di ponti termici già in fase di progettazione e costruzione, tenendo conto dell’interazione dei diversi componenti dell’edificio, utilizzando sempre materiali idonei e maestranze altamente preparate e adeguatamente formate.
Quindi cos’è esattamente un ponte termico?
Un ponte termico è, di fatto, una falla dell’involucro termico che crea discontinuità tra il calore interno e le temperature esterne. Dato che il calore, quando cerca di uscire, segue sempre il percorso con minor resistenza termica, inevitabilmente questo si dirigerà verso quelle zone maggiormente esposte creando punti freddi. Questo comporta non solo una perdita di calore nei mesi invernali, ma anche l’aumento di temperatura all’interno dell’abitazione nelle stagioni più calde. I ponti termici in un edificio si possono trovare solitamente nelle giunzioni dei rivestimenti e pavimenti, ma anche nelle pareti trasversali, dove la muratura esterna si incontra e nei tetti. Anche porte, finestre e logge possono essere fonte di ponti termici, che in questo si definiscono strutturali.
Rischi in presenza di ponte termico
I rischi connessi alla presenza di ponti termici riguardano prima di tutto lo spreco energetico con conseguente aumento delle bollette. Lo spreco dell’energia usata per riscaldare, inoltre, è una delle principali cause dell’innalzamento dei livelli di CO2 nelle nostre città. Questo può avvenire, anche se la casa sarà ben coibentata, la presenza di ponti termici finirà inevitabilmente per dissipare il caldo/freddo interno vanificando così anche gli ulteriori interventi di efficientamento energetico.
Un’altra fastidiosa conseguenza dei ponti termici è la comparsa di muffe che, oltre ad essere antiestetiche, possono comportare problemi di salute, specialmente delle vie respiratorie. Questo avviene perché, in presenza di ponti termici aumenta il rischio di condensa, interstiziale all’interno di pareti e altri elementi dell’edificio. Questo tipo di condensa è particolarmente pericolosa, perché non visibile, né dall’interno né dall’esterno dell’edificio.
Isolare termicamente un edificio
Come suggerito in precedenza, il modo migliore per evitare gli effetti negativi del ponte termico è quello di pianificare e progettare edifici che siano in grado di eliminare o almeno minimizzare il più possibile la presenza di discontinuità strutturali. Ovviamente, ci sarà sempre una certa perdita di calore, ma con una corretta modalità di costruzione, è possibile edificare abitazioni che siano praticamente prive di ponti termici.
È necessario però utilizzare materiali adatti, che garantiscono un isolamento termico ottimale. Sono nati così speciali tipologie di blocchi e mattoni in laterizio, strutturati per garantire, già in fase di costruzione, un rendimento efficace e l’eliminazione di qualsiasi ponte termico. Infatti, storicamente, le costruzioni tradizionali in laterizio prevedevano l’utilizzo di mattoni pieni, che col tempo hanno però rivelato carenze per quanto riguarda il mantenimento del calore e la “traspirazione” delle mura perimetrali. Bisogna poi aggiungere che il clima tipico del nostro paese influisce negativamente sui blocchi pieni, che si surriscaldando in estate e rilasciano calore all’esterno nei mesi invernali. Una soluzione sicuramente efficiente, quindi può essere quella di affidarsi ad un cappotto termico, realizzabili attraverso l’applicazione sulla parete esterne di pannelli in materiale isolante. Tale procedura, sebbene efficace, ha però enormi svantaggi, prima fra tutti il costo, molto
elevato. In secondo luogo la durata: un cappotto termico ha bisogno di manutenzione e la sua durata è comunque limitata. Inoltre la sua applicazione non è di facile realizzazione infatti non è raro imbattersi in edifici nuovi che presentano già problemi di ponti termici o addirittura infiltrazioni.
La soluzione quindi più performante è quella di utilizzare blocchi ad alte prestazioni termiche. Queste speciali tipologie di mattoni sono progettate per essere “alleggeriti” attraverso additivi durante la fase di impasto, che formano dei micro pori. Gli additivi usati generalmente possono essere di origine naturale come cellulosa o farine di legno, oppure sintetici, come il polistirolo. I laterizi porizzati, negli ultimi anni, sono stati ulteriormente migliorati attraverso il processo di “rettificazione” con lo scopo di rendere i blocchi più lisci e le loro superfici perfettamente parallele. Grazie alla regolarità delle superfici, inoltre, risulta più semplice anche il processo di stesura dell’intonaco. L’utilizzo di mattoni in laterizio porizzati permette inoltre di velocizzare le operazioni durante la costruzione degli edifici, inoltre sono più leggeri e quindi facilmente trasportabili. Le qualità indiscutibili di questi nuovi prodotti li ha resi i più utilizzati in edilizia negli ultimi anni.
Sistemi TRIS® di T2D
Dall’esperienza T2D è nato il sistema di mattoni isolanti Tris®, una soluzione definitiva per isolare termicamente gli edifici in maniera efficace e semplice. Tris è composto da due elementi in laterizio, che vengono preassemblati e costituiscono un monoblocco al cui interno viene applicato uno strato di materiale isolante. Il risultato è un mattone altamente performante dal punto di vista termico ed edifici perfettamente isolati senza necessità di ulteriori interventi.
Il sistema Tris® dispone inoltre di pezzi speciali, pensati per isolare in maniera efficace anche i punti più difficili e tradizionalmente più esposti a ponti termici. Parliamo quindi di blocchi pensati appositamente per angoli, sottofinestre e copricordoli. In questo modo Tris® garantisce continuità strutturale e un perfetto taglio termico per un rendimento efficiente e duraturo nel tempo. T2D, da sempre attenta alle tematiche ambientali, ha anche realizzato una versione del sistema Tris® per la bioedilizia, sostituendo al materiale isolante classico elementi naturali come il sughero. Se sei interessato a ricevere maggiori informazioni visita il sito, oppure contattaci!