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Bioedilizia: un’opportunità di crescita per le aziende

L’onda verde che negli ultimi anni ha investito tutto il mondo produttivo non ha di certo risparmiato il mercato dell’edilizia, che si sta dimostrando sempre più sensibile inaugurando una nuova filosofia del costruire: la bioedilizia. Una tendenza questa in forte crescita anche in Italia e che si sta rivelando un
ottimo investimento sia per le aziende edili che per le piccole medie imprese che decidono di convertire i propri spazi al green. I vantaggi infatti sono molteplici, non solo dal punto di vista della salute e del benessere dei lavoratori e della comunità tutta, ma anche da quello economico. Infatti, mentre si stima che i costi di investimento iniziali per costruire o ristrutturare con i criteri della bioedilizia siano circa del 2%, il ritorno in breve tempo in termini di risparmio su riscaldamento, raffreddamento e acqua è superiore al 30%. Inoltre, anche dal punto di vista della manutenzione, gli edifici costruiti con materiali naturali hanno meno costi rispetto a quelli edificati con materiali tradizionali. Merita una considerazione anche il fatto che le aziende che dimostrano di avere a cuore
l’ambiente e che fanno quindi investimenti in tal senso, hanno visto incrementare la propria clientela. Recenti studi hanno evidenziato come ben l’81% dei consumatori globali sia disposto a fare sacrifici per preservare l’ambiente. L’80% di questi ha dichiarato di ritenersi maggiormente predisposto ad acquistare prodotti di marchi che dimostrano un forte impegno nella responsabilità ambientale della gestione dell’impresa.

Cosa significa costruire Green

La bioedilizia è diventata così popolare che praticamente ogni impresa di costruzione ha iniziato a utilizzare la parola “bio” e “green”; ma cosa significa costruire in maniera ecosostenibile? Prima di tutto parliamo dei materiali utilizzati: laterizio isolante è la parola chiave di questo tipo di filosofia costruttiva. Anche per quanto riguarda i rivestimenti, si è ampliato l’utilizzo di materiali naturali che sfruttano risorse rinnovabili come bambù, gomma e fibra riciclata. Questi nuovi materiali stanno velocemente sostituendo le pavimentazioni tradizionali. Anche vernici e le colle ad alto VOC (composti organici volatili) sono sostituite da prodotti a basso contenuto VOC. Un passaggio molto importante riguarda l’aspetto della tecnologia verde. Costruire green significa anche sfruttare conoscenze tecniche che permettano di ottimizzare le prestazioni degli edifici: parliamo, per esempio, dei cosiddetti “tetti verdi” sistemi di copertura che utilizzano le piante per assorbire l’acqua piovana e prevenire il deflusso nei centri cittadini. Un tetto verde ha anche la funzione di rinfrescare gli edifici, schermando contemporaneamente i raggi UV diretti. In questo modo, il tetto stesso vivrà più a lungo senza bisogno di grandi manutenzioni. Un ultimo dato positivo si riferisce all’afflusso di ossigenohe questi giardini sospesi producono, filtrando gli inquinanti prodotti dalle nostre metropoli. Per questo motivo ristoranti, hotel anche di lusso e varie attività commerciali hanno deciso per la coltivazione di giardini sopra i tetti, spinti dagli incentivi dei tetti green e alla possibilità di avere a disposizione ortaggi e frutta fresca.

Cosa definisce la bioedilizia

Costruire seguendo i principi della bioedilizia significa, prima di tutto, affidarsi ad una filiera garantita che abbia chiaro un approccio integrato da parte di tutti gli attori. Materiali e risorse devono essere di qualità e pensate all’interno di un progetto complesso, ideato da personale competente e con esperienza nell’ambito delle eco-costruzioni. Di enorme importanza sarà lo studio del progetto a partire dai vincoli geografici come la conformazione del terreno, presenza di alberi, l’orientamento dell’edificio, il clima, la presenza e la quantità di luce naturale, percentuali di umidità e tipologia della flora. Sulla base di questi dati si potranno poi scegliere i materiali più adatti da impiegare con lo scopo di evitare il più possibile i ponti termici su pavimenti, pareti esterne e coperture. Da questo punto di vista la tecnologia ci è venuta incontro, ideando mattoni isolanti come i blocchi Ecopor, dell’azienda italiana T2D ottenuti miscelando prodotti naturali come farine di legno e argilla, che grazie al taglio termico e l’utilizzo di materiali isolanti integrati garantiscono la massima resa del cosiddetto “cappotto termico” degli edifici. In questo modo lo scambio di aria calda/fredda da interno ed esterno viene ridotto drasticamente, aumentando il confort delle abitazioni e tagliando i costi e lo spreco di energia. Proprio dal punto di vista delle prestazioni energetiche, costruire case ecosostenibili significa anche pensare ad edifici ad emissioni quasi zero. Le case green, infatti, sono dotate di meccanismi che permettono autonomia energetica e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Questo permette di garantire anche un maggiore confort delle abitazioni, da diversi punti di vista. Parliamo di ambienti più salubri, grazie all’utilizzo di materiali atossici e della presenza di aree verdi, ma anche di una migliore vivibilità a livelli di riduzione dell’impatto acustico, visivo e termico. Il raffreddamento negli edifici ecosostenibili. Quello del raffreddamento degli ambienti durante i mesi estivi è un vero paradosso: più li usiamo, più produciamo gas serra che aumentano il calore delle città. Un circolo vizioso che potrebbe portarci, entro il 2050, a consumare più energia per il raffreddamento, piuttosto che per il riscaldamento delle case. Un edificio costruito in bioedilizia invece, deve garantire massimo comfort anche in estate, senza l’utilizzo del climatizzatore. Come? Prima di tutto con adeguate schermature dai raggi UV, come nel caso dei tetti verdi già citati, ma grazie anche a vetri schermanti e l’utilizzo di materiali in grado di “assorbire” le temperature esterne e rilasciare al bisogno all’interno delle abitazioni. Altre soluzioni vengono dai riscaldamenti a pavimento, che in estate rinfrescano solo con l’aiuto dell’acqua delle serpentine, oppure rivalutando sistemi tradizionali come i pozzi canadesi.

Costi ed incentivi

Come abbiamo accennato, costruire con tecniche di bioedilizia ha un costo di circa il 2% in più di un qualsiasi edificio costruito con tecniche e materiali tradizionali, ma il ritorno in termini di risparmio energetico può superare il 30% in brevissimo tempo, in più il business delle costruzioni eco-sostenibili è in forte espansione e case costruite con questi criteri hanno un valore più alto e subiscono meno le flessioni del mercato immobiliare. Inoltre, grazie ai bonus e agli ecoincentivi, confermati anche per il 2020, tutte le aziende che vendono appartamenti costruiti o ristrutturati in classe energetica A, B o nZEB pagheranno un’unica imposta di 200 euro invece che la tassazione standard del 9% del valore dell’immobile.