L’acronimo nZEB sta per la formula inglese Nearly Zero Energy Building, ovvero edificio a emissioni quasi zero. Si tratta quindi di edifici che grazie alle loro particolari caratteristiche costruttive e all’impiego di dispositivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, riescono, da sole a supplire al fabbisogno energetico della casa stessa. Questi criteri sono oggi parametri di legge che, a partire dal 2021, saranno obbligatori per ogni nuova costruzione. In realtà l’Italia ha già adeguato la normativa vigente e alcune regioni come Lombardia ed Emilia Romagna già oggi hanno previsto l’applicazione di tali parametri per le costruzioni di edilizia pubblica.
Quali sono i criteri di una casa nZEB?
Una casa nZEB deve essere costruita con materiali di ultima generazione, come blocchi in termolaterizio isolanti, per coibentare in maniera efficiente l’involucro ed evitare dispersione di energia.
Inoltre, dovranno essere presenti tecnologie atte alla produzione di energia solare, che verrà impiegata per supplire al fabbisogno domestico, in termini di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. In aggiunta, è necessario un sistema che garantisca la giusta ventilazione per evitare la formazione di condense e mantenere temperature gradevoli e costanti, senza inutile spreco di energia.
Già in fase di progettazione, una casa nZeb deve tenere conto della zona climatica in cui è allocato e prevedere le azioni da mettere in atto per efficientare lo stabile. Esposizione dell’edificio, l’isolamento del cappotto e delle parti trasparenti (come le finestre) e schermature dagli agenti atmosferici dovranno quindi essere adeguati alla situazione climatica contingente. Mettere in atto tali accorgimenti è necessario per diminuire il più possibile lo spreco di energia, e l’impiego di fonti rinnovabili garantisce la riduzione consistente della dipendenza da energia proveniente dai combustibili fossili.
L’importanza dell’isolamento termico per una casa nZEB
Un isolamento termico non efficiente è fonte di enorme dispersione di calore, con gravi ripercussioni sulla salute, il comfort abitativo e sul portafogli delle persone. La causa principale di un cattivo isolamento termico sono i cosiddetti ponti termici, ovvero zone di discontinuità nel materiale di rivestimento che creano delle falle che favoriscono lo scambio termico tra l’esterno e l’interno dell’edificio.
Quando il calore incontra un punto freddo, come un ponte termico, tenderà a “riscaldare” questa parte fredda dell’involucro, che continuerà però a dissipare il calore per scambio termico. La conseguenza sarà un aumento dell’energia utilizzata per il riscaldamento o il raffreddamento dell’abitazione e la formazione di condensa. Infatti, il fenomeno della condensa nasce proprio quando un punto freddo e uno caldo si incontrano, la reazione forma gocce di vapore che si sedimentano sui muri e le pareti interne. L’umidità che ne risulta può essere causa della proliferazione di muffe dannose per la salute.
Quanto si risparmia effettivamente?
Il 40% dell’energia utilizzata per uso domestico è destinato al riscaldamento delle nostre case. Questo si traduce in un aumento del costo delle bollette, che secondo una recente stima, si attesta intorno ai 2000 euro per una famiglia media residente nel centro Italia. Inoltre, il 65% delle emissioni di CO2 nell’ambiente è causato dai dispositivi che utilizziamo per riscaldare e raffreddare case e uffici.
È facile intuire, quindi, che utilizzando materiali adatti, con proprietà termiche performanti, riusciamo in breve tempo, non solo a risparmiare buona parte del budget familiare, ma anche a contribuire alla salubrità dell’ambiente, riducendo in maniera significativa la nostra dipendenza dal petrolio e combustibili fossili, come il carbone. Questo vuol dire intervenire sul nostro patrimonio abitativo in maniera consistente attraverso interventi di riqualificazione. Purtroppo, infatti, la maggior parte degli edifici italiani risalgono al primo dopoguerra, quando non esisteva ancora una sensibilità ecologica radicata e anche i dispositivi per il riscaldamento erano per di più a legna e comunque poco presenti.
Per questo motivo negli ultimi anni sono stati messi a punto diversi incentivi economici in supporto alle famiglie che intraprendono percorsi di riqualificazione energetica che comprendono diversi benefit e sgravi fiscali che rendono tali percorsi particolarmente convenienti. Un esempio fra tutti è l’Ecobonus, confermato anche nella recente finanziaria.
Ecobonus 2020
Abbiamo detto che la riduzione della dispersione di calore nelle nostre abitazioni deve essere una priorità, per migliorare le condizioni di vita delle persone, il comfort abitativo, ma soprattutto per diminuire costi e il nostro impatto sull’ambiente. Riqualificare le nostre case è quindi l’unica soluzione possibile, specialmente da quando sono stati introdotti i bonus ristrutturazione, delle forme di rimborso per le spese sostenute per la ristrutturazione degli edifici.
Ristrutturando casa con criteri ecologici, e quindi con materiali ad alte prestazioni come blocchi termici, da diritto ad un rimborso, in busta paga del 65% delle spese sostenute. Tale rimborso può essere richiesto contestualmente alla presentazione della dichiarazione dei redditi, previa comunicazione all’ENEA. Presentato fatture, preventivi e bonifici relativi all’immobile ristrutturato, verrà erogato un rimborso rateizzato, ogni anno, per un periodo complessivo di 10 anni.
Fanno parte dell’Ecobonus materiali innovativi e blocchi termoisolanti per cappotto termico, pannelli fotovoltaici, caldaie a condensazione, finestre a doppia camera e sistemi radianti come riscaldamenti a pavimento o a battiscopa.
Sistemi TRIS® di T2D, blocchi a prova di ponte termico
Utilizzare blocchi in laterizio termoisolante è la soluzione migliore per coibentare gli edifici e azzerare le dispersioni di calore e quindi di energia. Per questo T2D, azienda leader nella produzione di termolaterizi, ha realizzato il sistema di blocchi isolanti Tris®, un mattone altamente performante, con caratteristiche uniche che lo rendono la soluzione migliore per tagli termici perfettamente continui, a prova di ponti termici. I blocchi isolanti Tris® sono composti da argilla naturale e alleggerita con farina di legno al cui interno viene collocato uno strato isolante, disponibile in materiale sintetico e naturale, per la bioedilizia, che massimizza le performance di resistenza termica.
Il sistema Tris® diventa ancora più efficiente grazie ai suoi pezzi speciali, pensati per risolvere tutte quelle problematiche inerenti ai punti più delicati dell’involucro degli edifici, ovvero le pareti di congiunzione e i sottofinestra.
Tris® e Bio Tris® sono la soluzione adatta per la realizzazione di una casa nZEB, perché la loro conformazione, struttura e la qualità delle materie prime impiegate, garantiscono massima traspirazione e grande tenuta. Per maggiori informazioni, per ricevere preventivi o per visionare il catalogo prodotti, contattata subito T2D!