I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali fatti per le varie fasi del processo di acquisto e con il fine di individuare la soluzione progettuale, sia il prodotto o/e il servizio migliore dal profilo dell’ambientale e per tutto il suo ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità del mercato e sono stati suggeriti nell’ambito di quanto stabilito dal “Piano per la sostenibilità ambientale e i consumi nel settore di pubblica amministrazione”.
L’applicazione di questi Criteri Ambientali Minimi consente quindi di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente corretti.
Il Codice degli appalti il decreto legislativo 50 del 2016 rende obbligatoria l’applicazione dei CAM da parte di tutte quelle che sono le stazioni appaltanti.
In più, l’applicazione dei criteri ambientali minimi, CAM, risponde anche all’esigenza della pubblica amministrazione di scindere i propri consumi, in modo da minimizzare la spesa, dove è possibile.
Che cosa sono i CAM ovvero i Criteri Ambientali Minimi?
I CAM ovvero i Criteri Ambientali Minimi rientrano nel Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione ovvero il PAN-GPP, e tengono presente di quanto contenuto nelle Comunicazioni su Consumo e Produzione Sostenibile e sul GPP, che sono adottate dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea.
L’obiettivo quindi proposto era di raggiungere entro il 2015 la quota del 50% di appalti “ecogreen” sul totale degli appalti dati per le forniture di questa categoria di prodotti. Questa percentuale è stata valutata sia sulla base del numero sia sul valore totale degli appalti.
Il PAN GPP ovvero, per esteso, Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione, in più, contribuisce in modo importante al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico di cui all’articolo 3 del Decreto legislativo 4 luglio 2014, n.umero 102.
I CAM si definiscono “minimi” perchè, questi possono permettere di dare un’indicazione univoca agli operatori in modo da garantire, sia una giusta risposta da parte del mercato alle richieste fatte dalla pubblica amministrazione e sia di dare una risposta agli obiettivi ambientali che la Pubblica Amministrazione vuole raggiungere tramite gli appalti pubblici.
I criteri si suddividono in criteri ambientali di base e CAM premianti. Un appalto può essere definito Green, ai sensi del PAN GPP, solo se include almeno i criteri di base esposti di seguito.
Esempi di CAM, Criteri Ambientali Minimi
I criteri riguardano i soggetti inclusi, anche il processo di progettazione e anche di costruzione e in più le caratteristiche dei materiali.
Alcuni esempi di criteri di base (CAM di base), se si danno indicazioni sulle tante verifiche nella scelta del luogo, e suggerendo un’analisi secondo il mento LCC per dare una valutazione di convenienza tra demolizione e recupero in toto o in parte di un edificio esistente. Oppure se l’offerente deve essere in possesso di una registrazione EMAS, che sia in corso di validità, oppure di una certificazione secondo la normativa ISO14001 o secondo normative di gestione dell’ambienta basate sulle pertinenti norme europee o/e internazionali, certificate da organismi di valutazione della conformità. I Cam minimi sono definiti dei criteri per il territorio e ambiente, sono anche definiti dei criteri per l’edificio, con specifiche tecniche per l’edificio come per esempio la diagnosi energetica, la prestazione energetica, o anche approvvigionamento energetico, così come il risparmio idrico, la qualità ambientale interna e il piano di manutenzione dell’opera; i car minimi sono definiti dei criteri per i materiali prodotti, infine i car minimi sono definiti dei criteri per la gestione del cantiere, quindi specifiche tecniche.
Tra i criteri premianti invece, per assegnare il relativo punteggio abbiamo che la proposta viene scritta da un professionista secondo la norma internazionale quale ISO/IEC 17024; abbiamo se essi sono utilizzati materiali rinnovabili; oppure che viene valutata la distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione; oppure se vengono utilizzati dei sistemi di monitoraggio dei consumi d’energia; e infine se gli impianti di riscaldamento e/o condizionamento che fanno uso di fluidi refrigeranti composti da sostanze naturali.
T2D per la tua edilizia sostenibile
Il settore dell’edilizia rappresenta il 40% del consumo totale di energia nell’Unione europea.
Le soluzioni costruttive di T2D consentono anche di realizzare involucri dalle alte prestazioni termiche per costruire l’edifici a energia quasi zero, chiamato NZEB, ovvero nearly zero energy building.
La riduzione dei consumi energetici e l’utilizzo di fonti rinnovabili sono i fondamenti di base degli edifici a energia quasi zero che sono caratterizzati da un fabbisogno energetico molto molto basso o diremo quasi nullo coperto in modo molto significativa da energia prodotta da fonti rinnovabili.
La direttiva europea 2010/31/UE ha introdotto il concetto di edificio a energia quasi zero che nasce dall’esigenza di ridurre i consumi energetici almeno del 20% entro il 2020.
L’obiettivo NZEB è stato poi fissato per tutti gli edifici di nuova costruzione a partire dal 2021 ma dal 2019 vale per gli edifici pubblici.
Azioni per il raggiungimento dei requisiti NZEB
Al fine del raggiungimento dei requisiti per NZEB occorre andare in sinergia su almeno 2 direzioni fondamentali ovvero, numero 1, far si che l’edificio sia in riferimento all’architettura quanto più passivo possibile e intervenendo sulle componenti d’architettura e/o sul comportamento d’energia. L’edificio poi deve fare come un collettore naturale di energia solare che,al momento giusto deve essere canalizzata, può quasi riscaldare completamente l’edificio. Si vede quindi necessario rivedere quasi completamente i criteri progettuali architettonici oggi utilizzati passando da una Architettura formale ad una Architettura funzionale nella quale la forma, i materiali e il clima lavorano insieme in modo univoco per massimizzare le prestazioni degli edifici.
La seconda via è usare il più possibile le FER o Fonti di Energia Rinnovabili, con gli impianti integrati di edificio e rispettosa dell’ambiente. Quindi serve utilizzare collettori solari termici e collettori solari fotovoltaici o impianti mini-eolici oppure impianti geotermici a bassa entalpia, o anche pompe di calore ad alta efficienza, e caldaie a biomassa, oppure scambiatori di calore per il ricambio dell’aria.
Progettare in modo che si integrino vuol dire pensare a soluzioni architettoniche e di impianto che possono essere usate per ridurre i consumi di energia nel rispetto dell’ambiente.
Gli obiettivi conclusivi sono la qualità architettonica dell’edificio e un alto livello di comfort interno, è garantito un fabbisogno energetico dell’edificio molto basso. Il corretto controllo dell’acustica e la scelta attenta dei materiali e delle tecnologie sono aspetti inscindibili.
L’attenzione di T2D per il nostro ambiente
Noi di T2D siamo super attenti all’ambiente. A cominciare dalle nostre materie prime, ci assicuriamo di operare nel rispetto di tutte le norme e dell’ambiente. Scopri tutto sui nostri metodi di costruzione nella sezione “Bio edilizia”. Costruire in modo sostenibile significa anche pensare al benessere ed alla salute di tutti quelli che lo abiteranno. Le soluzioni costruttive T2D consentono anche di realizzare cappotti edilizi dalla ottime performance tecniche ed a bassissimo impatto.