Dal 1° gennaio 2019, gli edifici di nuova costruzione di proprietà delle pubbliche amministrazioni, compresi gli edifici scolastici, sono edifici a energia quasi zero.
Dal 1° gennaio 2021, invece, lo saranno tutti gli edifici di nuova costruzione, sia pubblici che privati.
Lo ha stabilito l’Europa nel 2010, introducendo per la prima volta il concetto di Nearly Zero Energy Building – NZEB.
Ma cosa sono gli NZEB? E che caratteristiche devono avere?
“Edifici ad energia quasi zero” o nZEB (nearly Zero Energy Buildings) diverrà lo standard di costruzione per tutti i nuovi edifici entro il 31-12-2020: gli edifici passivi sono edifici che coprono la maggior parte del loro fabbisogno di energia con una minima fonte energetica, utilizzando fonti alternative.
I nuovi edifici vengono realizzati con particolare attenzione a coibentazione, serramenti, involucro a tenuta, minimi ponti termici.
Oltre alle nuove costruzioni, i criteri di progettazione per ottenere edifici nZEB si applicano (in tutto o in parte) anche a:
- demolizioni e ricostruzioni
- ampliamenti e sopraelevazione
- ristrutturazione importante (di I e II livello)
- riqualificazione energetica (nuova installazione, ristrutturazione dell’impianto)
- semplice sostituzione dell’impianto
NZEB: cosa sono?
Secondo la definizione presente nella direttiva Europea,l’edificio a energia quasi zero è un “edificio ad altissima prestazione energetica, calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto (Dlgs 192/2005, ndr), che rispetta i requisiti definiti al decreto di cui all’articolo 4, comma 1 (Dm 26 giugno 2015, ndr). Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ”.
Le caratteristiche degli NZEB
Le caratteristiche che un edificio deve avere per essere definito “edificio a energia quasi zero” sono state stabilite dal Dm 26 giugno 2015, dedicato alla “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”.
Secondo quanto previsto dal decreto, sono “edifici a energia quasi zero” tutti gli edifici, sia di nuova costruzione che esistenti, per cui sono contemporaneamente rispettati tutti i requisiti prestazionali previsti dal decreto stesso e gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili previsti dal decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
Parametri ed indici per gli edifici NZEB
Di seguito i parametri che gli edifici NZEB devono possedere tassativamente.
- Il parametro H’T, ovvero il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione per unità di superficie disperdente, deve risultare inferiore al valore massimo ammissibile riportato nella
- Il parametro Asol,est/Asup,utile, quindi l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, deve risultare inferiore al corrispondente valore limite.
- Gli indici EPH,nd, EPC,nd e EPgl,tot, cioè rispettivamente: indice di prestazione termica utile per riscaldamento, indice di prestazione termica utile per il raffrescamento e indice di prestazione energetica globale dell’edificio, devono risultare inferiori ai valori dei corrispondenti indici limite calcolati per l’edificio di riferimento, EPH,nd,limite, EPC,nd,limite e EPgl,tot,limite.
Edifici ad energia quasi zero o nZEB
Relativamente al rendimento energetico nell’edilizia sono stata emanate:
- Direttiva 2002/91/CE (EPDB – Energy Performance of Buildings Directive)
- Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili
- Direttiva 2010/31/UE (o EPDB2) con il compito di fissare i requisiti minimi per la costruzione di edifici nuovi e ristrutturazioni importanti di edifici esistenti
L’UE si è data obbiettivi davvero importanti, i così chiamati “20 – 20 – 20”, in materia di politiche relative al clima e all’energia, che i singoli stati membri devono raggiungere entro questo anno, ovvero: il 20 % in meno di emissione gas serra rispetto al 1990; l’incremento efficienza energetica del 20 %; le energie rinnovabili devono essere pari al 20 % dei consumi totali.
T2D e gli edifici NZEB
Il settore dell’edilizia rappresenta il 40% del consumo totale di energia nell’Unione europea (UE).
Le soluzioni costruttive T2D consentono di realizzare involucri dalle altissime perfomance termiche per costruire edifici a energia quasi zero, NZEB (nearly zero energy building).
Riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti rinnovabili sono i concetti base degli edifici a energia quasi zero, NZEB, caratterizzati da un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili.
La direttiva europea 2010/31/UE, che ha introdotto il concetto di edificio a energia quasi zero nasce dall’esigenza di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020.
L’obiettivo NZEB è stato fissato per tutti gli edifici di nuova realizzazione a partire dal 2021, dal 2019 per gli edifici pubblici.
Per la realizzazione di edifici a energia quasi zero risultano di primaria importanza alcuni accorgimenti:
1 Fattori climatici: bisogna tenere in considerazione prima di tutto i fattori climatici locali per costruire un modello di sistema abitativo che si adatti alle condizioni climatiche invernali (riscaldamento) e a quelle estive (raffrescamento). La Casa Mediterranea vive di aria, di sole e di acqua e i fattori climatici diventano autentici alleati per la sua sostenibilità;
2 L’orientamento: l’orientamento degli edifici è un fattore fondamentale per garantire il buon funzionamento dell’edificio, intendendo non soltanto la disposizione in base all’asse elio termico, ma anche la valutazione dei venti dominanti e l’influenza sul microclima dei fattori ambientali esterni: aree verdi, soleggiamento/ombreggiamento portato da altri edifici o da elementi naturali ecc;
3 I materiali naturali e locali: si dovrà essere privilegiata la scelta dei materiali naturali, e in particolare locali, attraverso un attento studio ed adattamento delle tecniche tradizionali che hanno prodotto un’edilizia spesso molto più performante di quella “moderna”. I materiali che concorrono alla costruzione dell’abitazione devono essere sostenibili dalla produzione allo smaltimento. Non si tratta quindi di un ritorno all’antico, ma di una rivalutazione e rilettura in chiave moderna di materiali già ampiamente sperimentati;
Dal 1° gennaio 2019, gli edifici di nuova costruzione di proprietà delle pubbliche amministrazioni, compresi gli edifici scolastici, sono edifici a energia quasi zero.
Dal 1° gennaio 2021, invece, lo saranno tutti gli edifici di nuova costruzione, sia pubblici che privati.
Lo ha stabilito l’Europa nel 2010, introducendo per la prima volta il concetto di Nearly Zero Energy Building – NZEB.
Ma cosa sono gli NZEB? E che caratteristiche devono avere?
“Edifici ad energia quasi zero” o nZEB (nearly Zero Energy Buildings) diverrà lo standard di costruzione per tutti i nuovi edifici entro il 31-12-2020: gli edifici passivi sono edifici che coprono la maggior parte del loro fabbisogno di energia con una minima fonte energetica, utilizzando fonti alternative.
I nuovi edifici vengono realizzati con particolare attenzione a coibentazione, serramenti, involucro a tenuta, minimi ponti termici.
Oltre alle nuove costruzioni, i criteri di progettazione per ottenere edifici nZEB si applicano (in tutto o in parte) anche a:
- demolizioni e ricostruzioni
- ampliamenti e sopraelevazione
- ristrutturazione importante (di I e II livello)
- riqualificazione energetica (nuova installazione, ristrutturazione dell’impianto)
- semplice sostituzione dell’impianto
NZEB: cosa sono?
Secondo la definizione presente nella direttiva Europea,l’edificio a energia quasi zero è un “edificio ad altissima prestazione energetica, calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto (Dlgs 192/2005, ndr), che rispetta i requisiti definiti al decreto di cui all’articolo 4, comma 1 (Dm 26 giugno 2015, ndr). Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ”.
Le caratteristiche degli NZEB
Le caratteristiche che un edificio deve avere per essere definito “edificio a energia quasi zero” sono state stabilite dal Dm 26 giugno 2015, dedicato alla “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”.
Secondo quanto previsto dal decreto, sono “edifici a energia quasi zero” tutti gli edifici, sia di nuova costruzione che esistenti, per cui sono contemporaneamente rispettati tutti i requisiti prestazionali previsti dal decreto stesso e gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili previsti dal decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.
Parametri ed indici per gli edifici NZEB
Di seguito i parametri che gli edifici NZEB devono possedere tassativamente.
- Il parametro H’T, ovvero il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione per unità di superficie disperdente, deve risultare inferiore al valore massimo ammissibile riportato nella
- Il parametro Asol,est/Asup,utile, quindi l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, deve risultare inferiore al corrispondente valore limite.
- Gli indici EPH,nd, EPC,nd e EPgl,tot, cioè rispettivamente: indice di prestazione termica utile per riscaldamento, indice di prestazione termica utile per il raffrescamento e indice di prestazione energetica globale dell’edificio, devono risultare inferiori ai valori dei corrispondenti indici limite calcolati per l’edificio di riferimento, EPH,nd,limite, EPC,nd,limite e EPgl,tot,limite.
Edifici ad energia quasi zero o nZEB
Relativamente al rendimento energetico nell’edilizia sono stata emanate:
- Direttiva 2002/91/CE (EPDB – Energy Performance of Buildings Directive)
- Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili
- Direttiva 2010/31/UE (o EPDB2) con il compito di fissare i requisiti minimi per la costruzione di edifici nuovi e ristrutturazioni importanti di edifici esistenti
L’UE si è data obbiettivi davvero importanti, i così chiamati “20 – 20 – 20”, in materia di politiche relative al clima e all’energia, che i singoli stati membri devono raggiungere entro questo anno, ovvero: il 20 % in meno di emissione gas serra rispetto al 1990; l’incremento efficienza energetica del 20 %; le energie rinnovabili devono essere pari al 20 % dei consumi totali.
T2D e gli edifici NZEB
Il settore dell’edilizia rappresenta il 40% del consumo totale di energia nell’Unione europea (UE).
Le soluzioni costruttive T2D consentono di realizzare involucri dalle altissime perfomance termiche per costruire edifici a energia quasi zero, NZEB (nearly zero energy building).
Riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti rinnovabili sono i concetti base degli edifici a energia quasi zero, NZEB, caratterizzati da un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili.
La direttiva europea 2010/31/UE, che ha introdotto il concetto di edificio a energia quasi zero nasce dall’esigenza di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020.
L’obiettivo NZEB è stato fissato per tutti gli edifici di nuova realizzazione a partire dal 2021, dal 2019 per gli edifici pubblici.
Per la realizzazione di edifici a energia quasi zero risultano di primaria importanza alcuni accorgimenti:
1 Fattori climatici: bisogna tenere in considerazione prima di tutto i fattori climatici locali per costruire un modello di sistema abitativo che si adatti alle condizioni climatiche invernali (riscaldamento) e a quelle estive (raffrescamento). La Casa Mediterranea vive di aria, di sole e di acqua e i fattori climatici diventano autentici alleati per la sua sostenibilità;
2 L’orientamento: l’orientamento degli edifici è un fattore fondamentale per garantire il buon funzionamento dell’edificio, intendendo non soltanto la disposizione in base all’asse elio termico, ma anche la valutazione dei venti dominanti e l’influenza sul microclima dei fattori ambientali esterni: aree verdi, soleggiamento/ombreggiamento portato da altri edifici o da elementi naturali ecc;
3 I materiali naturali e locali: si dovrà essere privilegiata la scelta dei materiali naturali, e in particolare locali, attraverso un attento studio ed adattamento delle tecniche tradizionali che hanno prodotto un’edilizia spesso molto più performante di quella “moderna”. I materiali che concorrono alla costruzione dell’abitazione devono essere sostenibili dalla produzione allo smaltimento. Non si tratta quindi di un ritorno all’antico, ma di una rivalutazione e rilettura in chiave moderna di materiali già ampiamente sperimentati;
4 Il giusto mix di sistemi passivi, attivi ed energie rinnovabili: l’obiettivo della casa a consumo quasi zero va conseguito attraverso un mix di soluzioni, da valutare rispetto a ciascun caso specifico, fra soluzioni passive bioclimatiche, soluzioni attive attraverso l’impiantistica e l’uso più efficace delle energie rinnovabili (non solo solare, ma anche micro‐eolico, geotermia ecc.). Occorre prima di tutto intervenire sull’involucro, altrimenti è come se la casa fosse una pentola bucata in cui si versa acqua.