Quello dell’isolamento acustico è un problema che molte persone vivono quotidianamente nelle proprie abitazioni. Il patrimonio immobiliare italiano, infatti, è per la maggior parte costituito da case antiche, se non vecchie, costruite con criteri che non tenevano di certo conto dei rumori a cui oggi siamo tutti sottoposti. La presenza di strade e autostrade nelle vicinanze, inquilini rumorosi, e più in generale il costante brusio delle città in sottofondo, ci accompagnano in ogni momento della giornata, anche durante le ore notturne.
Sembra che questo continuo stress acustico non abbia conseguenze, invece il rumore influisce negativamente sulla nostra salute, sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Basti pensare ai nuovi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sull’effetto dei cosiddetti “inquinanti acustici” sull’uomo. Si parla di stress, problemi del sonno, ma anche di problemi legati alla circolazione e dell’apparato cardiocircolatorio.
Alcuni studi, poi, hanno rilevato che le persone sottoposte a costante stress acustico hanno una maggiore incidenza di malattie come ictus e aneurismi. Lo stesso studio ha analizzato il numero di decessi avvenuti in zone fortemente trafficate e sottoposte ad inquinamento acustico, dimostrando che laddove le persone erano sottoposte a rumori superiori ai 60 dB, esisteva un’incidenza più alta del 40% rispetto alle zone meno acusticamente inquinate. Insomma, sottoporsi ai continui decibel in eccesso causa patologie anche gravi, ed è un’emergenza ambientale, esattamente come quella atmosferica.
Le maggiori fonti di inquinamento acustico
Per misurare in maniera efficiente l’inquinamento acustico, i centri di ricerca utilizzano misuratori chiamati fonometri, che riescono a rilevare le diverse frequenze attraverso la variazione della pressione sonora. Il valore che viene così misurato stabilisce a quale tipo di pressione le nostre orecchie vengono sottoposte nelle città e negli ambienti rivelati. I risultati di questi studi, se paragonati ai parametri considerati accettabili dall’Organizzazione mondiale per la sanità, restituiscono un quadro allarmante che vede la maggior parte della popolazione europea sottoposta a rumori superiori ai 65 decibel medi.
Ma da dove viene l’inquinamento acustico? L’inquinamento acustico delle nostre città è sostanzialmente legato allo sfruttamento e al sovraffolamento delle stesse. Infatti, i mezzi di trasporto come automobili, camion e autobus, sono la prima causa dell’aumento dei decibel in città. Altrettanto inquinanti a livello sonoro sono le fonti di rumore provenienti dal trasporto pubblico come nel caso di abitazioni, e in certi casi, interi quartieri, costruiti troppo a ridosso di stazioni ferroviarie, linee di treno e aeroporti. Anche le attività connesse al lavoro possono portare ad aumentare in maniera significativa il rumore, intendiamo quindi attività industriali e artigianali, ma anche ricreative come discoteche o bar. Infine, anche la vita domestica contribuisce allo stress, a causa di televisori e radio tenute a volume troppo alto, oppure elettrodomestici poco silenziosi come lavastoviglie e lavatrici.
Isolamento e assorbimento acustico
Le onde sonore si propagano nell’ambiente fino a quando non incontrano una superficie, per esempio una parete, sulla quale impattano, trasformando la propria energia in calore. Questo però avviene solo per una percentuale, perché le pareti non riescono ad assorbire e trasformare interamente l’energia, che quindi viene trasmessa e propagata nelle stanze confinanti. L’energia continua la sua corsa attraversando le pareti, fino a quando non andrà esaurendosi.
Utilizzando materiali fonoassorbenti, dunque, si ostacola la propagazione e si fa in modo che il rumore stesso penetri nel materiale e che sia interamente trasformato in un altro tipo di energia. I materiali fonoassorbenti, dunque, proteggono la casa dai rumori interni, mentre i materiali fonoisolanti schermano l’abitazione dai rumori provenienti dall’esterno. Per raggiungere quindi un comfort acustico ottimale, bisogna tenere conto di questo aspetto fin dalla fase progettuale, perché rimedi applicati in maniera posticcia nelle fasi successive la realizzazione, non risolveranno il problema se non in minima parte, riducendo, tra l’altro, anche i metri quadrati calpestabili della casa.
Cosa dice la normativa
Anche a livello normativo, il legislatore ha voluto stabilire dei parametri minimi da rispettare in tema di isolamento acustico. La legge DPCM 5/12/97, prevede infatti dei requisiti nelle prestazioni isolanti delle pareti per quanto riguarda i rumori provenienti dall’esterno, dagli ambienti limitrofi, rumori causati dai passi e persino dal riverbero e dagli impianti interni ai muri. La legge sancisce in 50 dB il valore
minimo di isolamento tra unità abitative distinte che un edificio deve possedere e che deve essere verificato in fase di ultimazione dei lavori costruttivi.
Per garantire il rispetto di tali parametri e il comfort abitativo delle nostre cose è possibile intervenire già in fase di progettazione e soprattutto con un’oculata scelta dei materiali impiegati. Come già accennato, infatti, soluzioni a posteriori sono poco efficaci e dispendiose
dal punto di vista economico. L’impiego di mattoni fonoisolanti e assorbenti, quindi, sembra la soluzione migliore e più razionale, che garantirà non solo un perfetto isolamento acustico e quindi un incremento del benessere e della privacy degli inquilini, ma anche una coibentazione termica ad alte prestazioni, che renderà l’edificio più performante anche a livello di risparmio energetico.
Linea acustica T2D
Come abbiamo visto, una parete per avere un elevato potere isolante, deve poter assorbire e trasformare la trasmissione dell’energia propagata dalle onde sonore. Quando un elemento viene investito dalle onde sonore, questo deve reagire ponendo “resistenza” a questa energia e ridurre il più possibile l’ampiezza delle vibrazioni. Insieme alla rigidità un altro elemento che determina un buon potere isolante di un materiale è la massa.
Ed è proprio questo elemento che caratterizza la linea acustica di T2D, nata con lo scopo di garantire un perfetto isolamento acustico grazie alla strutturazione innovativa dei suoi blocchi. I blocchi della linea acustica T2D, si differenziano per massa più elevata e sono realizzati suddividendo il materiale in tre parti, di cui quella centrale è dedicata alle prestazioni acustiche , mentre quelle laterali all’alloggio dell’impiantistica. Infatti, prove di laboratorio hanno stabilito che i blocchi della linea acustica T2D mantengono prestazioni inalterate
nonostante la presenza di impianti nella struttura. I blocchi in laterizio T2D sono altamente performanti e reagiscono in maniera ottimale anche alle basse e medie frequenze, ovvero quello più nocive per l’uomo e anche più fastidiose. Per ricevere maggiori informazioni, visita il sito di T2D oppure contattaci.