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Laterizio: le caratteristiche di un materiale universale

Laterizio T2D

Laterizio

Con il termine laterizio si intende in realtà una vasta categoria di materiali utilizzati per la realizzazione di opere edili. Impiegati per costruire mura perimetrali, tramezzi, divisori, tamponature, coperture, solai e tanto altro ancora, sono materiali adatti a quasi tutte le situazioni costruttive, tanto da poterli definire universali.

Esistono infatti tante tipologie di laterizi che si differenziano per le componenti che li costituiscono e per questo risultano adatti per diversi impieghi.

La composizione dei laterizi

I laterizi sono materiali artificiali composti da una miscela di elementi chimici che possono essere dosati in differenti percentuali. Le argille con cui si dà vita al laterizio sono infatti composte prevalentemente da:

  • Ossido di Silicio: dal 45% al 60%
  • Ossido di Alluminio: dal 15% al 20%
  • Ossido di Calcio: circa il 10%
  • Ossido di ferro: dal 4% al 7%

Impastando questi elementi, vengono fuori numerose varianti di materiale che prendono il generico nome di laterizi. Solitamente, cuocendo le argille in stampi prestabili, si va a identificare un determinato prodotto laterizio. Ciascuno di essi ha determinate caratteristiche che ne determinano ala destinazione finale di utilizzo.

La classificazione dei diversi laterizi tuttavia non è ben definita e soprattutto non è univoca. Proveremo qui a fornirvi i metodi di categorizzazione più comuni usati nel mondo dell’edilizia.

La classificazione dei laterizi

Considerando forma e dimensione, potremo distinguere:

Laterizi pieni

Si definiscono laterizi pieni tutti quelli che hanno una percentuale di vuoto inferiore al 15% e una densità compresa tra 1300 e 1800 kg/m³. A stabilirlo sono la normativa UNI 8942 dell’Ente Italiano di Normazione e il Decreto Ministeriale del 20 novembre 1987.

Si identificano come laterizi pieni:

  • Mattoni pieni ordinari. L’unica certezza riguardo questo tipo di laterizio si ha per il volume massimo consentito, pari a 5500 cm³. Per quanto riguarda le dimensioni, invece, la questione rimane variabile: in ogni regione, ma persino da città a città, la grandezza dei mattoni pieni viene “personalizzata”. La normativa UNI ha provato a fornire una standardizzazione, proponendo dimensioni modulari (altezza e larghezza multipli dello spessore) di 5,5x12x25 cm, ma ciò non è stato recepito ovunque.
  • Piastrelle per pavimentazioni o rivestimenti. Più comunemente chiamate cotto.

Laterizi semipieni e forati

Secondo la già citata normativa UNI 8942, si classificano come laterizi semipieni quelli che hanno una percentuale di vuoti compresa tra il 15% e il 45%; forati sono invece quelli con vuoti superiori al 45% della massa totale.

In questa categoria rientrano:

  • Mattoni semipieni. I “classici mattoni” conosciuti con forma rettangolare e dimensioni varie, ma con volume che comunque non supera i 5500 cm³.
  • Blocchi semipieni. Hanno le stesse caratteristiche di foratura del mattone, ma il loro volume supera i 5500 cm³.
  • Mattoni forati. Hanno forma rettangolare, dimensione variabile, volume inferiore a 5500 cm³ e grado di foratura tipicamente superiore a 45%.
  • Blocchi forati. Hanno le stesse caratteristiche del mattone forato, con la differenza che il loro volume supera i 5500 cm³.
  • Tavelline. Lunghe e schiacciate, le tavelline hanno una larghezza standard di 25 cm
  • Tavelle. Una variante più grande delle precedenti, con lunghezza superiore ai 35 cm (solitamente 50 o 100 cm) e spessore tra i 3,5 e i 5 cm.
  • Tavelloni. La versione più grande della tipologia, con spessore superiore ai 5 cm e lunghezza superiore ai 50 cm, con valori tipici di 80,120 o 200 cm.
  • Blocchi per solai. Sono forati con forma particolare per adattarsi alla funzione che devono svolgere. Si distinguono in:
    • Pignatte. Dalla forma rettangolare, hanno la particolarità di avere le facce laterali rigate per agevolare l’appoggio sui travetti del solaio.
    • Volterrane: simili alle precedenti ma con dimensioni maggiori. Ideali da abbinare con strutture portanti in ferro.

Prendendo in considerazione la destinazione d’uso dei laterizi, distingueremo invece

  • Laterizi per la realizzazione di solai. Essi vengono appoggiati su strutture portanti e fissate con il calcestruzzo; tra di essi figurano tavelline, tavelle e tavelloni, pignatte e volterrane
  • Laterizi per la realizzazione di murature. Scelti in base alle loro specifiche caratteristiche meccaniche, possono essere scelti:
    • Mattoni pieni e mattoni e blocchi semiforati per realizzare muri portanti
    • Mattoni e blocchi forati usati per costruire tramezzi e tamponature. Si sfrutta la foratura per inserire materiale isolante termicamente e acusticamente.
  • Laterizi per coperture. Devono avere la caratteristica dell’impermeabilità; per questo si usano le tegole, poco spesse e ricurve, che si incastrano bene l’una con l’altra e favoriscono il defluire dell’acqua. A seconda della forma, le tegole vengono chiamate pianelle, coppe, marsigliesi, portoghesi etc.
  • Laterizi per pavimentazioni. Il molto noto cotto, che originariamente si usava per rivestire pavimenti e strutture architettoniche nelle costruzioni povere e rurali, è oggi usato in tutte le sue declinazioni cromatiche e stilistiche per qualsiasi tipo di edificio.
  • Canne fumarie. Vengono scelti determinati laterizi in base alla loro capacità di resistenza termica e all’impermeabilità che hanno verso gas e condense.
  • Tubi ed apparecchi sanitari in ceramica

Considerando la pasta argillosa di base con cui sono realizzate

  • Laterizi a pasta porosa. La loro caratteristica principale è la permeabilità, che li rende più soggetti all’usura. Ne fanno parte le terre cotte.
  • Laterizi a pasta compatta. Sono impermeabili e dunque più resistenti all’usura.

Le principali caratteristiche dei laterizi

Vista la loro destinazione d’uso come componenti per l’edilizia, dei laterizi si evidenziano soprattutto le caratteristiche funzionali a questo scopo.

Per individuare il tipo di laterizio giusto per ciascun compito, il professionista prenderà in esame:

  • Le caratteristiche fisiche:
    • Massa volumetrica e peso specifico
    • Impermeabilità e Imbibizione (ovvero la capacità del materiale di non fare penetrare fluidi al suo interno e quella di assorbire molecole di liquidi senza provocare reazioni chimiche)
    • Omogeneità
    • Conduttività termica
  • Le caratteristiche meccaniche:
    • Resistenza alla compressione
    • Resistenza alla flessione
    • Resistenza al taglio
  • Le caratteristiche tecnologiche:
    • Resistenza al gelo
    • Isolamento termoacustico

Per la scelta del giusto laterizio serve sempre la consulenza di un professionista. Per questo ci siamo noi di T2D, che nella nostra vasta gamma di laterizi avremo sicuramente quello giusto per le tue esigenze.

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