Quello basato sull’impiego delle tegole in laterizio è uno dei sistemi più antichi usati per realizzare la copertura del tetto. Questi elementi modulari sono l’ideale per proteggere gli ambienti sottotetto dai raggi del sole, dagli agenti atmosferici e dalle infiltrazioni di acqua piovana. In questo caso si ottengono dei veri e propri manti di tegole in argilla che garantiscono un riparo adeguato e continuo. Per la copertura del tetto soprattutto nelle zone climatiche temperate, con temperature miti e che non sono eccessivamente piovose, si consiglia dunque di usare le tegole in laterizio. Proprio a causa del materiale con cui sono fatte, le tegole in laterizio possono assorbire acqua in buona quantità. In questo caso, soprattutto nelle zone molto piovose, possono verificarsi infiltrazioni interstiziali e rigonfiamenti a causa del gelo invernale. In questo articolo osserveremo i passaggi necessari alla realizzazione del laterizio e le varie tipologie di tegole in laterizio che, ancora oggi, sono utilizzare maggiormente in campo edilizio nelle costruzioni di tetti spioventi.
Realizzazione dei laterizi per tetti spioventi
Prima di tutto, si deve preparare un impasto di argilla: estratta da cave a cielo aperto, viene depurata da rocce e radici ed infine lasciata stagionare all’aperto per farla disgregare. In un secondo momento va macinata e miscelata con sabbia o frammenti di laterizi per renderla omogenea e più plastica. Solo nella fase di formatura si dà all’argilla la forma che il laterizio dovrà avere: l’impasto è foggiato mediante la trafilatura, in cui dei propulsori fanno uscire l’impasto sottoforma di nastro, che verrà poi tagliato. Successivamente avviene l’essiccamento, un processo graduale e non rapido, che rende il laterizio compatto e maneggevole. Avviene in appositi essiccatoi, con aria e gas che escono da una fornace. La cottura nei forni è il processo finale in cui gli scambi termici tra laterizio e aria avvengono in controcorrente. Alla fine di questa fase avviene un graduale raffreddamento per stabilizzare il materiale.
Laterizi per tetti spioventi: tegole estruse e pressate
Come accennato, le tegole sono laterizi che trovano impiego nella realizzazione nel manto di copertura dei tetti spioventi. Fin dall’antichità, questo materiale si è potuto dividere in due grandi sottocategorie a seconda della forma: tegole estruse e pressate. Le prime presentano un coppo che possiede una forma ricurva, essendo stato lavorato per estrusione. Le tegole pressate, invece, hanno un passaggio ulteriore perché dopo l’estrusione vengono sottoposte a pressatura, in seguito alla quale gli elementi piani estrusi e tagliati a misura vengono, appunto, pressati e ottengono forme diverse: marsigliese, portoghese, embrice, olandese e pezzi speciali per i tetti di difficile geometria. Le piane invece sono laterizi pieni di piccole dimensioni (il loro spessore è circa metà di quello di un mattone) con forma rettangolare, usato per le coperture lignee e gli intradossi dei solai.
Tipologie di tegole in laterizio per tetti spioventi
Ci sono diverse tipologie di tegole in laterizio, le più comuni appartengono al modello portoghese. Si caratterizzano per essere rettangolari e per avere una parte piana e una curva, quest’ultima posta verso il basso dalla sezione con la concavità. La parte piana ha la funzione di far defluire l’acqua piovana e quella curva garantisce il caratteristico aspetto ondulato e una buona resistenza alla copertura del tetto. Le tegole marsigliesi sono dotate di un rialzo centrale per l’incastro e di una scanalatura centrale. Hanno un doppio punto d’incastro, uno verticale e uno orizzontale e verticale, così da proteggere dalle infiltrazioni e da evitare che in caso di forte vento penetrino negli ambienti sottotetto correnti d’aria. Infine, i coppi, chiamati anche tegole a canale, sono la tipologia più diffusa storicamente in Italia. Dalla forma curvilinea, i coppi si dispongono in file allineate.
Copertura tetto in tegole
Per realizzare una copertura tetto in tegole in laterizio bisogna innanzitutto posare gli elementi modulari su cordoli di malta oppure su di un graticcio di listelli lignei: nel primo caso la posa non avviene direttamente sulla struttura del tetto. In genere i listelli sono lunghi circa 2 metri, hanno una sezione di 4×4 cm, sono in legno di abete e posti a una certa distanza l’uno dall’altro per permettere la circolazione dell’aria. Per lo stesso motivo i cordoli di malta sono interrotti ogni 2 metri. Infatti, il tetto deve poter respirare per garantire la buona tenuta della struttura; di conseguenza, per garantire una buona movimentazione d’aria, si installano almeno due aeratori per ogni 6-8 metri quadrati. Le tecniche in messa in posa cambiano a seconda della tipologia di tegole in laterizio che si sta utilizzando. Infatti, le caratteristiche e la forma degli elementi sono diversi. Ad esempio, la tegola romana viene posata in file allineate e si alterna con i coppi, in quanto ha una lunghezza di circa 42 cm, una forma trapezoidale con i bordi rialzati sui lati obliqui e una superficie piana.
Scopri di più